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La casa dello stile

Il grande inizio


Dopo il vuoto incolmabile lasciato dall'edizione americana, finalmente arriva Project Runway Italia. Con un tormentone di settimane per pubblicizzare la prima puntata ecco che ieri sera, 26 marzo, alle ore 21.00 tutti gli appassionati del programma e di moda si sono sintonizzati su Fox life per assistere al "let's start the show" di Eva Herzigova in originale. E lo show è effettivamente iniziato.


Come prima impressione post puntata l'idea che ci si è fatti è abbastanza netta per chi ha visto le stagioni dell'edizione americana: decisamente non è uguale. Se le sfide e la trama lo sembrano manca quel piglio di Tim Gunn e la verve di Heidi Klum ma l'idea del format e la discussione su twitter sono talmente coinvolgenti che ti vien voglia di vedere la seconda puntata. 

Partiamo, però, con ordine. 

In questa prima puntata i 12 concorrenti approdano nella capitale italiana della moda, Milano, per accaparrarsi il proprio posto nella "casa" in cui sperano di stare per le prossime settimane. 
Tra le varie clip con per conoscere lo stile dei concorrenti, qualche gaffe di qualcuno di loro (come si fa a dire che il calcio non è uno sport della moda...tutti gli stilisti importanti hanno firmato le divise della nazionale!) ecco che spunta la vera protagonista di questa edizione: Milano.

Bella, scattante, trendy e molto simile alla New York dell'edizione originale, Milano viene mostrata in tutte le salse e addirittura viene raccontata da Ildo Domiano in pieno look da guida turistica nella giungla milanese. Dal quadrilatero della moda fino alla bellissima terrazza sul museo del'900 con veduta sulla Madonnina che benedice la prima sfida. 

Sfida che consiste nel "cogliere l'occasione" e accaparrarsi i tessuti migliori posizionati su un autobus in partenza dalla parte opposta di Piazza Duomo. L'obiettivo? Creare un outfit metropolitano che esprima appieno la personalità di chi l'ha creato. 

In questo punto del programma iniziano le scene raccapriccianti che ci presentano i concorrenti nel loro coté più da personaggi televisivi che da stilisti. Si scoprono scalzini bianchi sotto a scarpe alte, pianti per avere un tartan di troppo e chi si rifiuta di correre perché non ha mai corso in vita sua. Troviamo quindi:
- Donas, la bergamasca dal calzino bianco
- Milan, l'acido agguerrito
- Silvia, la principessina che si auto penalizza

Durante la creazione degli abiti, invece, escono i cotè più assurdi dei concorrenti: Da Salvo-Dalì che fa subito comunella con l'altra napoletana a Rocco che ha bisogno di spazio per i suoi disegni escludendo gli altri, fino a Matteo che si crede il nuovo Jean Paul Gualtier arrabbiandosi con i giudici quando chiedono spiegazioni sul suo abito.


Da sinistra giudice ospite Elisa Sednaoui,
Tomaso Trussardi e la mitica Alberta Ferretti!
Ecco l'altro nodo del programma da approfondire:i giudici. Se Eva è un po' spenta quasi annoiata, Tomaso Trussardi molto sotto tono, Alberta Ferretti spicca come non mai. Scatenatissima, fa il suo esordio come giudice riconoscendo imitazioni di grandi stilisti su alcuni abiti e dando voce al pensiero comune della giuria e dei telespettatori: "bravi nel confezionare, ma niente creatività". Con questa affermazione si autoproclama il personaggio dell'edizione italiana non facendo minimamente rimpiangere la Nina Garcia dell'originale e dando un po' di verve agli altri due giudici un po' sotto tono. 


L'epilogo è la vittoria di un modello abbastanza "immettibile" di Salvo-Dalì, l'eliminazione di Silvia che si è lasciata prendere un po' tanto la mano dai drappeggi e la consacrazione di twitter che ha scatenato gli spettatori a casa tramite l'hashtag #ProjectrunwayIT. 



A mercoledì prossimo per commentare la diretta insieme via twitter e creare il nostro gruppo d'ascolto. 


Best Tweet:

Se il nuovo gigante della moda italiana è tra questi, non c'è speranza per il nostro PIL! #ProjectRunwayIT
— eleonora tiseni (@eletiseni) 26 Febbraio 2014

RT se anche voi pensate che Ildo abbia penalizzato Elena #ProjectRunwayIt pic.twitter.com/2wmo5KIndr
— FOX Life Italia (@foxlifeit) 26 Febbraio 2014

L'abito rosso fatto di post it più che metropolitano è molto da scrivania. #ProjectRunwayIT
— Biagio Chi? (@biagiochi) 26 Febbraio 2014

Milan aka Rachida #ProjectRunwayIT
— l'elfo Sergio (@sergio_clm) 26 Febbraio 2014

Se a Sanremo si tirano gli spartiti in questo caso cosa si fa? Cucitrici e spilli per aria? #ProjectRunwayIT
— Andrea Pedretti (@Aupl) 26 Febbraio 2014
@ValyCandido anche per me doveva uscire Salvo, penso che anche Tim e Heidi avrebbero dato ragione a noi 😂
— Jasmin (@_jazzyfae) 26 Febbraio 2014

Tutte le foto sono prese da http://www.projectrunwayitalia.foxlife.it/
giovedì, febbraio 27, 2014 No commenti

Se si pensa a colore, accessori stravaganti e uno stile a metà tra l'ironia e il gusto non si può non pensare a Moschino. Un brand tutto italiano che da poco ha compiuto trent'anni e ha ceduto la guardia artistica da Rossella Jardini al giovane newyorkese Jeremy Scott.
Come riesce ancora oggi a stupire un marchio che è nato negli anni'80?

Vedendo la collezione autunno inverno 2014/2015 di Moschino appena sfilata alla Milano fashion week verrebbe da rispondere con stravaganza, ma il segreto non è solo quello. Non è solo l'opulenza mista all'esagerazione tipica degli anni'80...perché i capi di Moschino nascondono un'eleganza unica che se scomposti e mixati ad altri capi riescono a creare outfit estremamente glamour. Qual è allora il segreto? Come riporta cameramoda.it, la componente fondamentale dello stile Moschino sembra essere più la reinventazione ironica di capi storici dell'abbigliamento donna e uomo.


Il fondatore del marchio Franco Moschino amava, infatti, riproponeva grandi classici aggiungendo colore, stampe, accessori opulenti o finiture completamente diverse portando freschezza e vivacità a look sobri e fin troppo inquadrati. Un modo per far parlare la motivazione di chi indossa i capi e non di chi decreta la moda. Nelle sue parole: “Copio e dissacro gli stilisti altrui, racconto quello che succede tentando di capire le motivazioni della gente” (cit. Franco Moschino)

Da qui anche nascono anche le sue cifre stilistiche fatte di cuori, simboli della pace e punti di domanda che parlano un linguaggio internazionale capibile da tutti. Una maison più vicina ai modi espressivi del mondo dell'arte (da cui Moschino proveniva) che alla moda. Allo stesso tempo, però, in questo continuo gioco di reinventarsi collezione dopo collezione sigla una moda giovane con cui giocare senza però rinnegare completamente il taglio elegante e la sinuosità dell'abito. 


Collezione di Jeremy Scott per Moschino
photo by Grazia, Stylosophy e Vanity Fair
Nella collezione di Jeremy Scott, presentata a Milano pochi giorni fa ritroviamo lo stesso spirito con cui è stato fondato il marchio. Ironia, colori, stampe e cuori (insieme al simbolo della pace cifre stilistiche del brand) che hanno reso famoso il marchio riportando nella moda contemporanea la stessa joie de vivre con cui è nato negli anni'80.

Tra i capi "fast fashion" di improbabili dipendenti di Mc Donald's in tailleur simil Chanel i colori rosso e gialllo, abiti di Haute couture con stampe di incarti di dolciumi, cereali e caramelle che rimandano alla Pop Art.

Una sana "botta di vita", come la definisce Federico Rocca su Vanity Fair, che fornisce alle fashioniste una base di accessori e capi da abbinare al rigore di tanti outfit esprimendo se stesse in modo ironico e divertente. Si perché se l'insieme del look è forse un po' troppo esagerato, ma ogni singolo capo preso singolarmente diventa quel dettaglio frivolo ma allo stesso tempo estremamente elegante che rallegra l'outfit. Per questo è ironico e non pacchiano. Per questo vale la pena visitare il loro sito ufficiale e innamorarsi senza ritegno di qualche borsa, accessorio o capo pieno di colore e di vita. Questo troverà subito il modo di abbinarsi a qualsiasi nostro capo.

Questo è il segreto: ironia e colore in giusta misura per regalare degli accessori e dei capi d'abbigliamento che conquistano ogni età ed ogni epoca. 

martedì, febbraio 25, 2014 No commenti
Pictures from the web, collage by lacasadellostile
BAFTA awards, uno degli ultimi red carpet prima degli importantissimi Oscar. Tante star in sontuosi abiti e tanti flash pronti a immortalarle nella loro femminilità...ed ecco che arriva Angelina Jolie, bella, sfolgorante e....in smocking! Stupore, foto di rito di fianco a Brad Pitt e in un attimo la certezza diventa sempre più palese: questo look di Angelina passerà alla storia.


venerdì, febbraio 21, 2014 No commenti


E' appena passato San Valentino ma questo non vuol dire che non si possa parlare ancora di gioielli. Specie se questi stanno diventando sempre più l'oggetto del desiderio di ogni fashionista che si rispetti.
Di quali stiamo parlando? Ovviamente dei gioielli con scritte o a forma di parola che non solo si abbinano al look ma esprimono veri e propri messaggi al nostro interlocutore.


In principio fu l'iniziale propria o del proprio amato che durante la fine degli anni'90 brillava al collo o all'orecchio di chi lo indossava, poi è diventato un vero modo per comunicare. Dai primordiali gioielli-accessori in stile romantico "I love you" e i punk "I hate you" di Tarina Tarantino, oggi approdiamo a parole più in linea con lo stato d'animo e messaggi ben più netti. 

Lo dimostrano i gioielli con le scritte Happy, Cool e Help di Lanvin, i bracciali bad or good di Moschino fino ad arrivare alla discussa collezione Caia Jewels della fashion blogger Chiara Ferragni.

Per una volta il brand si fa piccolo e lascia spazio all'eleganza del font e della scrittura che ormai è parte integrante della nostra e del nostro spazio visto che è il nostro mezzo per comunicare. In questo autunno-inverno 2014 diventa anche un accessorio glamour che con grazia e stile si associa ai nostri look definendoli e legandoli al nostro stato d'animo in modo chiaro e preciso. Il tutto dando quel giusto grado di eccentricità da dosare con buon senso. 


Infatti chi ama vestire con fantasie, colori accesi e look un po' ricercati può affidarsi ai gioielli con scritte che puntano a mettere in risalto solo la sagoma della parola. Un tocco che ben sottolineerà l'outfit senza appesantirlo e renderlo inutilmente "troppo che stroppia". 

Al contrario chi cerca un accessorio in grado di ravvivare total look in colori tenui o la classica camicia bianca può puntare su un effetto più pop dato dalle forme e dagli sfondi colorati su cui è impressa o smaltata la scritta come le scritte stile Las Vegas di Lanvin e i sopracitati bracciali di Moschino. 



Un'ultima raccomandazione però: prima di acquistare un gioiello di questo genere e decidere di indossarlo in qualsiasi situazione assicuratevi bene del significato della parola e soprattutto se vi sentite in grado di utilizzarle nelle situazioni d'uso che avete in mente. Questo perché se ad un "bad" si può anche sorridere in ufficio, ad un "help" lanciare un salvagente di salvataggio in qualsiasi situazione...un "f**k" o un "vaffa****" è un po' troppo esplicito e non c'è camicia bianca che lo possa addolcire!
Magari puntate sull'ottimista Happy che strappa un sorriso a chi legge o sull'indefinito Cool che vi rende appunto alla moda.




lunedì, febbraio 17, 2014 No commenti
photo from www.fashiondivadesign.com

Che siate state invitate fuori o vi aspetti una romantica cena a casa è fondamentale che scegliate un look di San Valentino che vi faccia brillare alla luce delle candele ed essere protagoniste della serata. Si sa che in questi casi si punta molto sulla scelta di capi d'abbigliamento molto femminili e sensuali come ruote gonne a tubino o abiti sinuosi nei toni del rosso passione. Il 2014 però oltre a queste proposte regala anche tante idee per chi ama aggiungere qualche dettaglio stravagante ad abiti dal look rigoroso. 
Se per una volta volete fare uno strappo alla regola e regalarvi , quindi, un outfit con qualche dettaglio stravagante ecco qualche consiglio che vi potrà tornare utile nella scelta.

mercoledì, febbraio 12, 2014 No commenti
Galeotta fu una puntata di Gossip Girl in cui Blake Lively nei panni di Serena Van Deer Woodsen lo indossava con charme e da lì in poi lo smalto nero ha invaso le pubblicità, il red carpet e la nail art in genere assumendo tutto un altro significato. Già quello che fino a qualche tempo fa era giudicato lo smalto controcorrente e di cattivo gusto oggi entra nei red carpet e nel bon ton...a patto che rispetti alcune semplici regole della nail art e del buon gusto. Vediamo insieme quali sono:

lunedì, febbraio 10, 2014 No commenti
Il count down è ufficialmente iniziato, i magazine si stanno già contendendo gli sneak peak migliori per ingolosire le lettrici e online su Instagram da qualche tempo appaiono gli scatti dei modelli più trendy per la gioia di tutte le amanti di scarpe. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente della prima linea di scarpe firmata dalla più fashion di tutte le attrici americane, Sarah Jessica Parker. Chiamata proprio con le sue iniziali, SJP, la capsule collection uscirà il 28 di febbraio e la macchina pubblicitaria si sta già muovendo per lanciare il marchio in collaborazione con Manolo Blahnik.


Cosa ci dovremo aspettare da queste scarpe?

venerdì, febbraio 07, 2014 No commenti

I vestiti a righe sono croce e delizia di ogni guardaroba. Che siano in un armadio per curvy o per longilinee, questi vestiti hanno sempre il loro fascino e seducono ogni anno star e fashion blogger rimanendo incredibilmente sempre di moda sia sul red carpet che nello street style.
Ma come mai questi vestiti riescono sempre ad essere ripescati? Perché tutte noi cediamo di tanto in tanto alle righe?

La risposta è semplice quanto lo sono le righe: riescono a definire il fisico mantenendo quell'allure di giovinezza e delicata ribellione senza grande bisogno di accessori o particolari acconciature. Vi suona strano? 
Da decenni ormai si dibatte se le righe orizzontali allarghino o snelliscano il fisico o meno, il fatto è che in entrambi i casi tendono a sottolineare i punti di forza con gentilezza rendendo giustizia a tagli d'abito molto semplici. Infatti che siano orizzontali, oblique, sottili o ampie fasce definite, le righe riescono a dare un look fresco e particolareggiato a modelli dalle linee pulite e regolari, per questo spesso sono amati da star giovani o che vogliono imporre la propria personalità sul red carpet.

Famoso è lo striped dress con cui si è presentata Avril Lavigne sulla Croisette qualche anno fa giocando con il tema marinaro rivisitato in chiave rock senza pur perdere il fascino e l'eleganza di un long dress senza spalline e con scollo a cuore. Altrettanto azzeccato il look sensuale di Gemma Artenton che, grazie all'aggiunta di un morbido color carne al posto del bianco, ha reso le righe il turbinio perfetto per incantare con un abito monospalla. 

Il top del dettaglio e della cura, però, è raggiunto da Danii Minogue che con grazia osa con un mini dress a gonna ampia che sottolinea con grazia il busto e da quel look leggiadro e giovanile nonostante la cantante abbia ormai superato i 40 come la sorella più famosa. 

Ovviamente con i vestiti a righe gli accessori e i dettagli devono essere al minimo per poter far brillare l'abito in tutto il suo splendore e in tutta la sua particolarità.

Ma il vestito a righe non è solo da eventi importanti, questo outfit viene spesso apprezzato nello street style quando l'abito è maxi e perfetto da abbinare a giubbini in pelle, accessori altrettanto xl della stessa tinta per ottenere un look piacevolmente contro corrente. Se il vestito a righe, invece, è corto può essere abbinato a pochissimi dettagli in un colore a contrasto (come il rosso usato da Taylor Swift) per creare un look d'ispirazione bon ton e pin up che può essere usato come passe par tous sia per il giorno che per la sera. 

Oltre alla versione optical in bianco e nero e da pin up in blu, negli ultimi anni si sta sempre più imponendo anche la versione con colori più vivaci come l'azzurro, il rosso e il verde smorzati dal bianco a contrasto per mantenere quell'allure di bon ton che e romantico che è perfetto per il giorno e apprezzati da star come Zoe Saldana e Katy Perry che li hanno scelti nelle collezioni 2013 del duo creativo italiano Dolce e Gabbana. 

Anche con il colore, il vestito a righe impone pochi accessori in tinta unita che possano essere associati alla fantasia importante dell'abito senza mai eclissarlo. Ragione di più per amarlo: con un vestito a righe si è sempre vestite e particolari senza bisogno d'aggiungere dettagli su dettagli. 

Per cui se avete nell'armadio un vestito a righe, non abbiate paura d'indossarlo! Anche quest'anno aggiungendo qualche nuovo dettaglio in tinta unita a contrasto o una borsa maxi del colore dominante, potrete brillare ad eventi importanti o nel tempo libero nei vostri mille giri. Apparirete sempre piacevolmente contro corrente e chic. 
lunedì, febbraio 03, 2014 No commenti
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